Roberto Sergio, Amministratore Delegato in Rai, si è espresso così in merito alla vicenda di Antonio Scurati a Chesarà… di Serena Bortone:
si doveva agire diversamente. Possiamo anche discutere sulla richiesta di mille e 800 euro per un minuto in trasmissione, se fosse esagerata o meno o non compatibile con gli standard Rai, e quindi anche eticamente inaccettabile, ma certamente non lo avrei censurato.
Chi ha sbagliato paga. […] Non può finire qui.
Io lo avrei mandato in onda e avrei chiesto a Serena Bortone, nel caso fosse stato necessario, un riequilibrio ai sensi della normativa che disciplina la par condicio.
Se vuol difendere l’azienda, lei ha il dovere di dire chi la vuole distruggere. E di difenderla. Anche perché quello che sta accadendo oggi è il frutto prevedibile delle scelte assunte in questi mesi. […] Non è mai tardi per cambiare rotta. Quindi restiamo in attesa degli annunciati ‘provvedimenti drastici’.
È la prima volta che si parla di censura in Rai
A far effetto è che si tratta della prima volta in cui si parla espressamente di censura in Rai: “certamente non lo avrei censurato” dice infatti l’AD.