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LA7 è una emittente televisiva privata italiana di proprietà del gruppo Cairo Communication. La programmazione è di tipo generalista, caratterizzata dalla presenza di programmi di approfondimento e di intrattenimento. Lo speaker ufficiale della rete è il doppiatore Francesco Prando e la raccolta pubblicitaria è affidata alla concessionaria Cairo Pubblicità. Il canale è disponibile in Italia via digitale terrestre e via satellite, con Sky Italia e Tivùsat, e in Svizzera via cavo.
Il 5 agosto 1974 nacque Telemontecarlo (TMC), emittente televisiva di lingua italiana del Principato di Monaco e lo stesso giorno andava in onda il varietà musicale Un peu d’amour, d’amitié et beaucoup de musique con Jocelyn lo conduce per due edizioni, che diventò negli anni settanta la principale e unica concorrente dei canali pubblici della Rai (che poi acquisterà il 50% delle azioni del canale nel 1982), essendo una delle poche emittenti televisive internazionali in lingua italiana ricevibili in Italia. Venne fondata da Télé Monte Carlo, televisione nazionale monegasca in lingua francese, e fin dal primo anno trasmise a colori, ancor prima che Rai iniziasse ufficialmente le trasmissioni televisive con questa tecnologia. Nel mese di agosto del 1985 la proprietà venne ceduta ai brasiliani di Rede Globo, che le diedero il loro logo. Nel 1990 entra come socio minoritario dell’emittente la Montedison. A metà degli anni ’90 l’emittente viene acquistata da Vittorio Cecchi Gori che l’affianca a Videomusic, rinominata nel 1996 TMC 2. Il 6 agosto 2000, dopo un mese e mezzo di lunghe trattative seguite al sorgere di difficoltà economiche di Cecchi Gori, Seat Pagine Gialle, di Telecom Italia. acquistò TMC e TMC 2 con l’intento di creare un nuovo network che raggiunse, nel medio periodo, uno share del 5%. La nuova proprietà decise che, per rilanciare una volta per tutte il canale, c’era bisogno di adottare una veste e un nome del tutto nuovi così da renderlo in grado di competere con i canali nazionali principali dell’epoca (i tre della Rai e i tre di Mediaset). Il nuovo editore intendeva puntare, come aveva dichiarato fin dall’inizio, a un target giovanile per il rilancio della rete e per questo venne nominato direttore Roberto Giovalli, già direttore di Italia 1. L’ultima stagione venne vissuta come un periodo di transizione, dove vennero confermati i palinsesti decisi in precedenza, ma allo stesso tempo si stava lavorando a un progetto di una nuova TV. In una conferenza stampa tenuta il 3 maggio 2001 alla presenza dell’amministratore delegato Ernesto Mauri e del direttore di rete Roberto Giovalli venne comunicato ufficialmente che TMC sarebbe diventata LA7, e che la nuova rete sarebbe stata lanciata il 24 giugno 2001. Questo cambio di nome era nell’aria perché ormai il marchio Telemontecarlo da tantissimo tempo non corrispondeva più alla realtà che si era venuta a creare, visto che di monegasco non aveva più nulla e quindi non aveva più senso il suo utilizzo. Iniziò ben presto una campagna acquisti per il nuovo corso dell’emittente, e il più importante fu quello di Gad Lerner, ex direttore del TG1, che il 6 giugno fu nominato nuovo direttore di TMC News e con esso gli furono affidate anche le direzioni della redazione sportiva TMC Sport, e della redazione giornalistica di TMC 2, quest’ultimo incarico assunto il 18 giugno. Molto si investì anche nella campagna pubblicitaria con promo televisivi su entrambe le reti, e con cartelloni per le strade che recitavano lo slogan: LA7 difficile spegnerla. Inoltre nei due mesi precedenti, ogni cinque minuti il logo di TMC iniziava a roteare per alcuni secondi, mostrando quello di LA7, per poi fermarsi e tornare a quello di TMC. Il passaggio da TMC a LA7 avvenne il 24 giugno 2001 con una serata inaugurale dal titolo Prima serata in onda dalle 20:30, condotta da Fabio Fazio e Luciana Littizzetto dalla discoteca Alcatraz di Milano e che vide come ospiti Gad Lerner, Pino Daniele, Francesco De Gregori, Giuliano Ferrara, Sabina Guzzanti, Geri Halliwell, Neri Marcorè, Vincenzo Montella, Eros Ramazzotti e Nina Morić; in contemporanea, per la sola zona del Lazio, venne trasmesso in diretta il concerto di Antonello Venditti al Circo Massimo per festeggiare la vittoria del terzo scudetto della Roma. L’effettiva nascita di LA7 fu sancita tramite un gesto simbolico compiuto alle ore 22:35, quando i conduttori si misero in collegamento video con la casa di un’arzilla signora settantenne la quale, invitata a premere il tasto 7 del proprio telecomando, fermò la rotazione del logo TMC-LA7 che era in corso sin dall’inizio del programma di gala: tale gesto voleva rappresentare una sorta di “spartiacque” tra un prima e un dopo diversi tra loro, e da quel momento TMC divenne ufficialmente LA7. Ma in realtà fino alla mezzanotte del 9 settembre 2001 il logo di TMC si affiancò al nuovo marchio in alto a destra del teleschermo completamente trasparente. Questa disposizione dei loghi fu fatta per abituare gradualmente il pubblico al nuovo marchio adottato dall’emittente, e dimostrare una sorta di continuità e innovazione allo stesso tempo. Gli ascolti furono altissimi per un’emittente così piccola (circa 2 milioni di telespettatori). La linea editoriale scelta per il canale è quella di una televisione giovanile in concorrenza con Italia 1. Per questo viene scelto come direttore di rete Roberto Giovalli, in passato alla guida della rete di Mediaset. Giovalli chiama a disegnare il logo, l’immagine di rete e le sigle dei programmi, l’art director Alberto Traverso, con cui aveva precedentemente collaborato proprio ad Italia 1. Vennero ingaggiati personaggi importanti provenienti da Rai e Mediaset come Fabio Fazio – che oltre a condurre la serata di gala inaugurale, avrebbe dovuto presentare in seguito un proprio talk show, cancellato a tre giorni dall’esordio – oltre a Gad Lerner, come direttore del telegiornale (TG LA7, che ereditò la redazione del precedente TMC News), Roberta Lanfranchi, Platinette e i giornalisti Valeria Benatti e Giuliano Ferrara. Le produzioni trasmesse, tra cui alcuni format inediti, però non convincono e gli ascolti non raggiungono le aspettative fermando a uno share medio del 2%, stesso risultato di quando la rete si chiamava Telemontecarlo. Dopo l’acquisizione di Telecom Italia da parte di Marco Tronchetti Provera alla fine del 2001, ne fu cambiata totalmente la linea editoriale, ormai dedicata prevalentemente all’informazione e all’approfondimento giornalistico. Quasi tutti i programmi della gestione precedente, dunque, vennero cancellati e cambiarono anche i volti del canale; a culmine di questo rinnovamento, fu cambiato anche il logo, caratterizzato da forme più pulite e diversi colori rispetto al precedente. Del precedente palinsesto furono mantenuti pochi programmi come Il processo di Biscardi mentre se ne aggiunsero di nuovi come Omnibus e Otto e mezzo. Vennero avanzate ipotesi di motivi politici legati al conflitto di interessi di Silvio Berlusconi, in quegli anni al governo, per quanto riguarda questo cambio di programmazione della rete. L’archivio di Telemontecarlo è oggi proprietà di LA7, ma non è completo, in quanto manca tutto il materiale realizzato nella sede del Principato di Monaco e in quella di Milano nel periodo che va dal 1974 al 1985, ovvero quando la Telemontecarlo italiana era di proprietà franco-monegasca, perché non è stato ceduto durante la vendita a Rede Globo. Tale materiale è ancora oggi proprietà di Groupe TF1 (società proprietaria della Tele Monte Carlo francese). L’archivio appartenente a LA7 comprende dunque tutto il materiale realizzato dall’autunno 1985 in poi, ovvero alle produzioni andate in onda a partire dall’inizio della gestione di Rede Globo, che venivano realizzate in prevalenza dalla sede romana di via della Balduina (inaugurata proprio all’inizio della gestione brasiliana del canale) e in misura minore da quella monegasca e da quella milanese. Il motivo della mancanza del materiale della prima gestione è dovuta anche al fatto che le trasmissioni realizzate a Milano erano solo registrate, mentre per la messa in onda si portava la cassetta in automobile fino a Monte Carlo per poi essere da lì irradiata e poi inserita dunque nell’archivio della suddetta sede. L’unico detentore e depositario del nome Tele Monte-Carlo è il canale di lingua francese perché quello in lingua italiana, fin dalla sua nascita, era solo una filiale del primo e la sua vera ragione sociale era TVI-TV Internazionale. Per cui l’emittente, quando, durante gli ultimi mesi della gestione Cecchi Gori Group e con l’inizio della gestione Telecom Italia Media, cessò di trasmettere dal territorio monegasco, per continuare a utilizzare il marchio Tele Monte Carlo in Italia dovette pagare i diritti al canale di lingua francese di comproprietà del Governo del Principato di Monaco e di TF1, in base a un accordo siglato in precedenza con le autorità monegasche. Il pagamento di questi diritti cessò quando l’emittente cambiò nome in LA7.
Il link rimanda a la7.it
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